6 maggio 2008

Kazimir Severinovič Malevič - Red Cavalry Riding

Malevič, come tutti gli intellettuali russi vissuti a cavallo tra il 19mo e il 20mo secolo, ha avuto popolarità e successo, fino a che non è diventato scomodo. Dopo la rivoluzione ottenne molti riconoscimenti e cattedre, oltre ad una certa libertà. Il fattore che rovinò Malevič furono le amicizie; in seguito ad alcune mostre dei suoi quadri in Polonia e in Germania, ebbe modo di conoscere molti artisti tedeschi (o che al momento vivevano lì). Per il regime russo ciò era sufficiente. Venne arrestato e i suoi appunti distrutti. Morì dopo pochi anni dall'incarcerazione.

Malevič è stato uno dei pochi futuristi non italiani, ma andò anche oltre. Fu astrattista e fondatore e uno dei maggior esponenti del suprematismo. Ecco cos'è con le sue parole:
Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell'arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L'oggetto in sé non significa nulla. L'arte perviene col suprematismo all'espressione pura senza rappresentazione.
Forse è andato un po' oltre... un quadro bianco con un cerchio o un quadrato nero mi sembra troppo (poco...).

Red Cavalry Riding è un'opera della maturità, quando gli estremismi suprematisti si stavano affievolendo e le relazioni con i tedeschi rafforzando.


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