16 giugno 2008

Tèfkros Mihailìdis - Delitti Pitagorici

Delitti pitagorici si presenta come un giallo best seller. Ora, ho dubbi, per i motivi che spiegherò più avanti, che si davvero un best seller, di certo non è un giallo.

No, non si può chiamare giallo un libro dove delitto, indagini e scioglimento, sono relegati a pochissime pagine, oltretutto con una trama scontata nell'esito e nelle motivazioni.

Ho dubbi che sia un best seller perché è un libro difficile. Mihailìdis riesce nell'impresa di divulgare molta matematica in un modo semplice, chiaro e affascinante. Comunque di matematica si tratta. Credo che la stragrande maggioranza delle persone la trovino noiosa e difficile. Capire il senso dei ragionamenti dei protagonisti è importante, credo che non tutti li riescano a seguire, soprattutto per quanto riguarda il [non posso dire questa parola, censura da spoiler].

Concluso il mio giudizio oggettivo, passo a quello soggettivo.
Il libro l'ho letto veramente volentieri, scritto bene e interessante. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nell'incontrare molti matematici, pittori e poeti, (che ho studiato e sto studiando nei libri) come parte integrante della vicenda. Per citarne alcuni: Hilbert, Dirichelet, Gauss, Hermite, Russel, Kronecker, Peano(matematici), Apollinaire, Max Jacob (poeti) e Tolouse-Lautrec, Picasso (c'è bisogno che dica pittori?). Inoltre la vicenda è impreziosita da curiosità sulla storia di inizio secolo in Grecia, su Picasso e il suo gruppo e da un riferimento ad uno dei miei libri preferiti: Flatlandia (a cui prossimamente dedicherò una serie di post...).

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